Uroko Yamahai 720ml
Regione
Tochigi
Tipologia
- Junmai
Percentuale alcolica
17% - 18%
Ingredienti
Descrizione
Umami profondo e cremoso grazie alla lavorazione Yamahai shikomi (kimoto) e all'invecchiamento in una grotta di montagna.
Seimaibuai
65%
Temperatura di servizio
Da 12°C a 15°C
Sake Meter Value
0
Abbinamento
Un raro esempio di sake invecchiato per anni in una grotta di montagna per mantenere bassa e costante la temperatura.
Prodotto con un blend di due varietà di riso pregiate, Akitakomachi e Asahinoyume, lievito AZ no.5 sviluppato all'interno della sakagura partendo dal lievito n.7 del consorzio e acqua purissima e fredda proveniente dalla falda di Nakagawa.
In produzione viene utilizzata la tecnica tradizionale Yamahai shikomi, che richiede un controllo preciso e costante della temperatura. Dopo la maturazione in tanica a temperatura ambiente per circa 7-8 mesi, viene imbottigliato e invecchiato in una grotta (ex-fabbrica di carrarmati durante le guerre mondiali) per un anno e mezzo-due anni.
Molto elegante, il suo profumo invade dolcemente tutto il palato. Leggermente secco, ricco di umami e con note di crema, è perfetto con cibi stagionati come prosciutto crudo o parmigiano, o molto saporiti, come gli stufati. Ottimo anche a fine pasto come vino da meditazione.
In Giappone è considerato un prodotto speciale e riservato ai conoscitori del sake, ma in Europa, a causa del sapore intenso dovuto all'invecchiamento, può adattarsi bene anche ai palati meno esperti.
shimazaki Shuzo
La storia di Shimazaki Shuzo inizia nel 1849, anno della sua fondazione nei pressi del fiume Naka, che nasce dal Monte Nasu.
Questa sakagura è particolarmente nota per due elementi.
Il primo è il marchio "Azumai Rikishi", che significa "Sumo dell’Est”, nome che si deve alla passione di un toji di Shimazaki Shuzo per lo sport tradizione giapponese. In più, il termine “rikishi” si scrive con il kanji (ideogramma) che simboleggia il gentiluomo dotato di forza. La scelta del nome vuole richiamare la missione del brand, ovvero creare sake ricchi di corpo e sapore esaltando l'umami presente nel riso locale.
Il secondo è la dicitura “sake della grotta” che si deve a un progetto iniziato ormai nel 1970 che prevede l’invecchiamento di sake Ginjo in una cavità scavata durante la seconda guerra mondiale. Questa grotta, lunga circa 700 metri, garantisce la totale assenza di luce e una temperatura costante di 10°, condizioni perfette per la conservazione di circa 100.000 bottiglie.